(aggiornamento: 27/09/2017 )

Premessa

Maggio 2009: questa pagina è stata aggiornata 

alla luce delle nuove esperienze:

buona lettura!

 

Il Manfredini's Site ripropone alla marea dei suoi lettori questa sezione dedicata, invero in modo assai poco convenzionale, alle problematiche del videomontaggio, o editing, a livello amatoriale, finalizzato alla creazione di un bel DVD. Per ora, come  già annunciato, non si prenderanno in considerazione i vari DivX, XviD, Mpeg4 ecc., formati che il Manfredini's Site ritiene certamente importanti ed utili, ma non specifici ai fini della creazione di DVD allo stato dell'arte.

Pare semplice, a leggere buona parte della stampa specializzata e non, creare un DVD con i propri filmati,  a soggetto ovvero semplici ma cari ed importanti ricordi famigliari;  chi ha già sperimentato qualcosa in questo contesto, invece, sa quali problemi  ha dovuto e deve e dovrà affrontare.

Per questi motivi, il  Manfredini's Site  desidera provare ad offrire un aiuto, soffermandosi soprattutto sull'aspetto tecnico e basandosi sia sulle proprie modeste ma numerose esperienze in questo campo sia, naturalmente, su quelle dei numerosissimi appassionati e professionisti dediti a questa attività conosciuti anche grazie al vivacissimo mondo Internet. Ovviamente queste pagine saranno continuamente aggiornate, sulla base di ciò che si verrà via via conoscendo e sperimentando.

Se è vero che il  Manfredini's Site  usa prevalentemente Windows, quasi tutti gli argomenti trattati valgono anche per chi preferisce il mondo MacIntosh e per il quale potranno esserci alcune specifiche osservazioni.

Per chi fosse interessato ad apprendere tecniche più complesse e raffinate, ai fini di risultati professionali o quasi, il Manfredini's Site offre, in un'altra pagina di ormai prossima pubblicazione, notizie e links interessanti.

Un po' di storia

1998: con il nuovo fiammante computer (Pentium II 400, hard disk 30 GB, memoria 256Mb, scheda video Matrox G400) iniziarono le prime esperienze del Manfredini's Site: la prima cosa da fare fu quindi cominciare ad acquisire i filmati che erano stati ripresi con una videocamera Svhs. Detto e... non subito fatto... Dalle prime prove risultò che sarebbe stato necessario creare una partizione separata per avere risultati più fluidi ma... chi lo sapeva? Così si dovette aggiungere un altro hard disk da dedicare esclusivamente ai file video. Molto bene, le acquisizioni così poterono essere realizzate in maniera impeccabile (pur facendo i conti con lo spazio disponibile, in quanto si faceva ben presto a riempire 30 GB: ricordiamo che ogni ora di filmato, in formato MJPEG o DV, occupa circa 12 GB).

Si diceva allora che erano necessari hard disk velocissimi ma, in realtà, erano pienamente sufficienti quelli a 7200 giri, purché regolarmente deframmentati.

La seconda fase consisteva, oggi come allora, nel montaggio delle varie scene che, precedentemente, erano state suddivise nel filmato acquisito che poteva essere anche molto lungo, ma non più di 20' (circa 4 GB)  date le ben note limitazioni del file system Fat 32 dovuto all'impiego di Windows 98.

Il programma scelto fu Ulead Media Studio v.5, e non Adobe Premiere: fu una scelta dovuta un po'  al costo, senz'altro più abbordabile, un po' alle caratteristiche che effettivamente non sembravano poi così inferiori, come alcuni andavano dicendo.

Il risultato delle lunghe ore dedicate al montaggio richiedeva poi di essere copiato su nastro (analogico, non possedendo ancora una videocamera digitale); fu qui che si presentarono grossi problemi.

Inspiegabilmente si manifestavano periodicamente piccole interruzioni nel flusso dei dati, così che nel nastro finale apparivano saltelli davvero fastidiosi: prima di scoprire la causa furono necessarie infinite prove con regolazioni suggerite dai vari forum relativamente alla Matrox G400; infine poi la colpa si rivelò essere  principalmente della scheda video e del suo codec MJPEG hardware che, con brevi filmati non dava problemi ma, con tempi più lunghi, manifestava questo grave difetto. La cura iniziale fu di copiare brevi spezzoni uno per volta, usando la pausa del videoregistratore, ma poi si preferì usare un codec software (il Morgan) che risolse tutti i problemi.

Attraverso i vari aggiornamenti, (Windows98 divenne SE, il Media Studio giunse alla versione 6, la scheda madre ed il processore furono cambiati adottando l'Athlon 1000, la memoria fu portata a 512 Mb, gli hard disks divennero tre per un totale di 150 GB) si arrivò al 2002, anno dell'acquisto della prima videocamera DV, una bella JVC DV2000.

Ora sì che si viaggiava bene (sembrava...): i filmati venivano acquisiti senza problemi attraverso la FireWire, le scene venivano automaticamente suddivise dal software di montaggio, il rendering era almeno il doppio più veloce ed il successivo riversamento su nastro DV o analogico non dava problemi (sembrava...). 

Cosa stava ancora capitando? Nonostante la precauzione di creare, dopo il montaggio, un file definitivo  da cui poi partire per realizzare  il riversamento su nastro (con le limitazioni della Fat32, per esempio, un filmato di un'ora veniva suddiviso almeno in 3 spezzoni concatenati da 4 GB l'uno), avveniva talvolta che nella giunzione fra i vari spezzoni si manifestasse un'odiosissima micro-interruzione in fase di riproduzione (dovuta ai tempi di ricerca dell'hard disk, evidentemente). Le soluzioni non erano molte: o cambiare il file system in modo da non aver la limitazione dei 4 GB, e quindi passare a Windows 2000 (allora non c'era più l'NT), oppure curare che le giunzioni dei vari files avvenissero su un po' di nero (per esempio, fra una dissolvenza e la successiva). Piuttosto che reinstallare tutto, fu preferita quest'ultima soluzione,  una volta convinti che riuscire a far questo non era, infine, così difficile.

Tant'è che, fino a 2 anni fa (!), il Manfredini's Site usava ancora Windows98SE (aggiornatissimo però), il Media Studio era alla versione 6.5 più patch varie, gli hard disks arrivavano ad un totale di 300 GB, la Matrox G400 era stata sostituita da una molto più prestante ATI 9600, e il processore era un Athlon 3200.

I risultati? Tecnicamente era tutto OK, salvo qualche sporadico blocco del Media Studio (impossibile capirne la causa) che però si risolveva con un semplice riavvio del programma, dato che il salvataggio automatico funzionava davvero bene.

Noi del Manfredini's Site pensavamo che cambiando il sistema operativo si sarebbero potuti  risolvere anche questi problemi; ormai con il nuovo Windows Vista alle porte però, ci si era convinti di  attendere ancora un po', per poi cambiare decisamente scheda madre, processore, installare il nuovo sistema, reinstallare ed aggiornare i programmi esistenti: quale supremo momento di gioia sarà quello che un momento sarà, sì, ma della durata di molte ore di lavoro e dal costo certo non indifferente! E poi... saranno veramente risolti tutti i problemi o se ne presenteranno di nuovi?

Alla luce di ciò, quindi, il Manfredini's Site  rimase fedele alla configurazione ormai ben sperimentata, che faceva il suo lavoro senza troppi problemi e tutto sommato era anche abbastanza veloce.

Ma la tentazione era forte ( acc...) e così fu deciso di installare (in una partizione diversa e formattata NTFS) Windows XP Professional: così tanto per provare e verificare (questo è avvenuto in Giugno 2007).  

 

Naturalmente passando un bel pacco di ore ad installare tutto il necessario per il video: nuova versione di Ulead Media Studio Pro 8, DVD Media Factory ultima versione, ecc. ecc.   

Beh,  cari amici, ecco i risultati:

A) A parità di macchina, tutto funziona decisamente meglio quanto a stabilità e velocità.

B)  La nuova versione di Media Studio Pro si differenzia in modo particolare nella gestione della o delle Timeline, e fatta l'abitudine, il montaggio è decisamente più comodo;  la stabilità si è rivelata eccellente e la codifica in Mpeg (settata per la massima qualità in due passate) offre risultati paragonabili a quelli ottenibili con TMPGENC.

C)  Ed eccoci al vantaggio principale: potendo usare files di lunghezza illimitata, non ci sono più i  problemi relativi a lunghi filmati e, importante, diventa possibile e facile gestire la grande capienza dei DVD dual layer (nonchè del Blue Ray).

D)  Non ultimo, quasi tutti i programmi che funzionavano con Windows98 continuano a funzionare, talvolta anche meglio, con XP.

Conseguentemente il Manfredini's Site ormai lavora (e si diverte...) quasi esclusivamente con XP.

Nel 2008 si è sperimentato  Vista...i risultati?

BLEAH!!!

Non si ritiene di scendere nei particolari, ormai lo sanno tutti che è uno strazio...

Invece, il Manfredini's Site nutre molte speranze per il nuovo, 

ormai prossimo all'uscita, Windows 7...

Quando possibile, si riferirà sulle prestazioni...

 

Apriamo ora il sipario sul capitolo dedicato alla realizzazione di DVD:

Come masterizzare

Un bel masterizzatore, dual layer ovviamente (per fortuna, i prezzi attuali dei DVD DL stanno decisamente calando) e un bel programma di authoring (Ulead DVD movie factory, per esempio) è tutto ciò che serve? (speranza...)

Ha ha ! Ebbene no!  (e ti pareva, ma quanto scassa 'sto Manfredini's Site !) (ira...)

Perchè, ma cosa manca mai ancora? (lagrime...)

Ohibò, in realtà non manca niente, se ci si accontenta di un risultato buono, ma non eccellente (e dajje con 'sto perfezionismo)

Infatti, i programmi di authoring sono quasi tutti sufficientemente ricchi di scelte di menù, di layout, di opzioni, ma prediligono la semplicità d'uso e la rapidità di esecuzione; ben venga la semplicità, ma non si deve poi pretendere che la rapidità vada d'accordo con la qualità!

Oh gente, oh fedelissimi del  Manfredini's Site, ecco che ora vi sarà svelato l'arcano! (applausi...)

Dato per scontato che si sia riuscito a realizzare con la migliore qualità il filmato finale (normalmente in formato DV), il passo successivo per creare il DVD è quello della codifica nel formato MPEG2, che è il formato ufficiale del DVD. Tutti i programmi di authoring (e anche alcuni di editing) posseggono i codec necessari, più o meno efficienti, ma non tutti i codec hanno l'opzione della codifica in doppia passata 

(e che, c'entra la verdura? No Noo!)

Ai famelici (di sapere, non di verdura) si spiega che, per doppia passata, si intende che il codec per prima cosa scorre tutto il filmato analizzandolo e decidendo momento per momento la qualità ed il fattore di compressione più adatti ai fotogrammi in analisi, ai fini della maggior riduzione di spazio occupato e della migliore qualità; poi, nella seconda passata, avviene la codifica vera e propria basandosi sui risultati precedentemente ottenuti. Il risultato è ovviamente il massimo possibile in relazione ai parametri impostati, ma evidentemente richiede almeno il doppio del tempo.

Per esempio, con la configurazione del sistema attuale in possesso del  Manfredini's Site, per codificare un filmato di 2 ore, da stipare al meglio in un DVD single layer, sono necessarie circa 12 ore di lavoro-macchina (ovviamente da svolgere quando il Manfredini's Site dorme). La qualità ottenuta usando il codec TMPGENC (considerato il migliore) è così veramente la massima possibile.

Da queste considerazioni emerge che nessun software di conversione e nessun registratore DVD in tempo reale potrà mai eguagliare in qualità una codifica in doppia passata; ma si deve sapere anche che per apprezzare completamente questa qualità sono necessarie alcune condizioni di visione: un monitor da 17' almeno, uno schermo TV abbastanza grande o un proiettore di buona qualità. (e sganciate, dai...)

Sul codec TMPGENC è stato scritto almeno un TIR stracarico di pagine: una serie di articoli in italiano a nostro avviso fantastici è stata pubblicata all'indirizzo www.benis.it  già segnalato nella home page del Manfredini's Site; sono articoli, è vero, un po' datati, ma assolutamente esaustivi e di grande chiarezza, pur richiedendo attenzione e almeno qualche minima conoscenza ( caldamente consigliato, data la mole e la ricchezza del contenuto, salvare l'intero sito per poi consultarselo con molta, molta calma ).

Dopo esser giunti all'aver preparato il file MPEG2 al meglio e dopo averlo elaborato nel programma di authoring per creare i vari menù, ecco quindi il momento tanto agognato: masterizzare il prezioso filmato su DVD.

Piangerete, ebbene sì, piangerete, o fans del Manfredini's Site! Di gioia o di dolore, dipende da come avrete assimilato queste prossime righe di sapienza.

Atroce dilemma: che tipo di DVD usare? L'economico DVD della Coop, il supereconomico del negozietto sotto casa, il DVD di gran marca (TDK, Verbatim, Fuji, ecc.), oppure i misteriosi in quanto quasi irreperibili TayoYuden? Ed inoltre, come etichettarli? Con CD stomper e affini oppure con una stampante abilitata? Per finire, ma quanto dureranno 'sti DVD?

A questi terrificanti interrogativi troverete risposta, certa e quasi infallibile, nel prossimo capitolo:

Quale marca?

Il Manfredini's Site corre seri pericoli,scrivendo quanto seguirà:

numerosi missili nucleari sono puntati su di lui, sponsorizzati dai vari costruttori di argentei dischetti.

Ma il sito preferito da tutti voi Manfredinissitiani, andrà avanti impavido

in nome della verità quasi assoluta...

Sono stati provati DVD di tutti i tipi, sono state lette opinioni su decine di forum, si sono consultate centinaia di riviste del settore, e sinceramente possiamo dire che la risposta assoluta non può essere che questa:

l'unico modo per non aver problemi nel masterizzare un buon DVD è non masterizzarlo affatto

 (AAGGHH!!! War games docet)

Calma, calma, calma  e continuate a leggere!

In realtà, ci sono alcuni tipi di DVD sicuramente più affidabili di altri, vuoi per maggior costanza di produzione, vuoi per le caratteristiche intrinseche, vuoi per la compatibilità con il masterizzatore con cui sono usati, per non parlare poi della compatibilità in lettura con i lettori DVD commerciali.

Per esempio, i Tayo Yuden (che si possono trovare commercializzati anche con altri marchi), sembrano essere i più considerati dal pubblico mondiale, però si fa fatica a trovarli (il Manfredini's Site si serve di Santo Google, sempre sia lodato). Dalle prove effettuate sembrano essere i più perfetti e compatibili con la maggior parte dei masterizzatori e lettori, oltre che di grande durata.

Con le apparecchiature del Manfredini's Site si sono rivelati piuttosto buoni, oggi,  anche i Verbatim mentre alcune serie di TDK e di Fuji hanno dato qualche problema (queste marche commercializzano sotto il loro marchio dischi prodotti in realtà da altri, talvolta Tayo Yuden compresa).

La cosa migliore da fare è acquistare qualche esemplare di marche diverse, provare a masterizzare (possibilmente a velocità inferiore di uno step a quella di targa, es. 8x anziché 12x), e poi analizzare il risultato con software tipo Nero CD-DVD speed oppure IMGburn; i DVD che risultano perfetti (senza errori) poi si dovranno provare con alcuni lettori diversi (sfruttare gli amici, che ci stanno a fare sennò?).

Se il DVD masterizzato supera queste prove, significa che al 98%

si è trovata la combinazione giusta (URRA'!)

altrimenti è necessario provare ancora con altre marche, senza trascurare il fatto che anche il masterizzatore utilizzato potrebbe avere qualche problema...

Al momento, ecco che si fa nel Manfredini's Site :

avendo già effettuato un bel po' di prove, si usano prevalentemente DVD Tayo Yuden, per ogni filmato si creano almeno 2 esemplari, oltre ad almeno un'altro di altra marca (Verbatim quasi sempre). Vale assolutamente il principio di usare una velocità più lenta di quella nominale, come detto prima.

Poi si controllano uno per uno con Nero CD-DVD speed. Se non si rilevano errori, si provano su lettori da tavolo (un economico Amstrad e un pignolissimo LG) per verificarne la compatibilità e poi, se tutto va bene si archivia, non prima di aver creato l'etichetta sia per il DVD (naturalmente da evitare le etichette adesive e quindi è necessario usare DVD stampabili) che per la sua custodia (ottimo il software Nero cover designer), altrimenti si rimpiazza il DVD difettoso eventualmente con un esemplare di altra marca. Per la verità, finora non sono mai stati rilevati errori sui Tayo Yuden, rarissimi errori, invece, con i Verbatim, parecchi errori, anche gravi, con altre marche. Si deve però sempre tener presente che questi risultati potrebbero cambiare, anche notevolmente, con partite diverse della stessa marca. Per curiosità, uno dei nostri primi DVD masterizzati, un economicissimo DVD di marca talmente sconosciuta da non poterla neppur nominare, si è rivelato ottimo, senza errori, leggibilissimo sui computer, ma critico assai con alcuni lettori da tavolo.

Alcuni  DVD di marche meno importanti masterizzati nel 2002 hanno subito un terribile deterioramento (apparente scollamento) nella zona  del foro centrale, rendendoli di fatto inutilizzabili data l'enorme quantità di errori (nonostante la perfetta cura nella conservazione). Fortunatamente, la precauzione di usare diverse marche per i vari esemplari era stata adottata fin da allora come assolutamente necessaria, e ciò ha permesso il recupero degli importantissimi filmati dai DVD di altra marca rimasti integri (la copia di un DVD perfetto sarà ovviamente un DVD perfetto, tenendo conto di quanto finora detto).

Da tutto ciò emerge una ulteriore necessità: finché la durata nel tempo non sarà sperimentata realmente, ogni 2 anni si deve effettuare un controllo visivo e strumentale (con il software di Nero o affine) di ogni esemplare, così da evidenziare in modo ragionevolmente tempestivo l'insorgenza di eventuali difetti. Certo, questo comporta una buona perdita di tempo (per ogni DVD può essere necessario un tempo di 10-15') ma così non si rischierà di perdere, forse per sempre, il contenuto dello stesso.

Il Manfredini's Site ritiene che, se dopo dieci anni dalla data di masterizzazione ancora non si saranno manifestati errori, quel DVD sarà veramente da considerare affidabile ma per precauzione sarà meglio effettuare un duplicato di sicurezza, usando la marca che, a quel tempo, si saprà essere la migliore.

Ehi ehi!  Ma chi ci dice che fra dieci anni ci siano ancora i DVD? Dove li mettiamo i Blue Ray? E le memorie a stato solido?

Beh, per tali quesiti è necessario, allora, aprire un altro capitolo:

Il futuro

Guardiamo un po' nella magica sfera: ciò che il  Manfredini's Site vede è davvero bello, bello bello!

Anche fra 10 anni, nonostante la legge di Moore, sorpresa sorpresa: il DVD non sarà dimenticato! (e lo dice ben chiaramente, la sfera di cristallo del Manfredini's Site)

Oh bella, e per quale motivo? Pare impossibile, sapendo del prossimo avvento del Blue Ray, del disco olografico, e delle schede di memoria che sono in grande evoluzione.

Si pensi un po', dunque, a cosa servirà in futuro, ai fini della memorizzazione di filmati, tenendo conto che per ogni filmato, di qualunque tipo sia, è necessario avere un menù di navigazione. Supponendo di avere una Memory card che possa contenere l'equivalente di dieci film (20 ore o 50 GB circa desiderando la qualità DVD attuale), si deve disporre di un menù principale per i dieci titoli, più 10 menù secondari per le scene, più eventuali menù per gli extra ecc. ecc.: la consultazione non è proprio, come dire, immediata. E se per disgrazia il supporto si dovesse rovinare (come si sa, anche le card non sono il massimo della robustezza, come i DVD peraltro) pensate alla dannosissima perdita: venti ore di filmati con tutti gli annessi e connessi! Appare evidente che avere uno o più duplicati sarà più che mai indispensabile.

Non dimentichiamo poi l'Alta Definizione! Oggi ci si sta arrabattando per capire come infilare l'enorme quantità di dati necessari per un solo film in un comune DVD; con il Blue Ray non ci sarebbero problemi  se non per i costi, decisamente superiori. Certamente con una Memory Card da 30 GB, nel prossimo futuro, non si spenderà molto di più. 

Per quale ragione, allora, il DVD non dovrebbe sparire?

Noi del  Manfredini's Site  la vediamo così: fra cinque-dieci anni la quantità di DVD in possesso del pubblico mondiale sarà impressionante e certamente, così come è successo per il VHS che è ancor oggi in circolazione dato che non tutti sono disposti, o possono permettersi, di ricopiare i vecchi nastri sui DVD, solo una piccola percentuale di persone vorrà o potrà affrontare il tempo e la spesa necessari per la ricopiatura su un nuovo supporto. In fin dei conti, lo spazio fisico occupato da 10 DVD non è poi così immenso, rispetto ad una Card contenuta in una custodia protettiva assieme ad un piccolo libretto riassuntivo o esplicativo del contenuto. Certamente per i filmati in Alta Definizione, i Blue Ray e gli annunciati DVD olografici fin da oggi possono essere considerati gli eredi del DVD, ma solo fin quando le Card (o qualsiasi altro tipo di memorizzazione a stato solido) non avranno raggiunto una capienza sufficiente (pari almeno a 50 GB) e ad un prezzo abbordabile; solo allora si potrà forse dire: adesso basta, siamo al Top, EVVIVA!

Ma le migliaia di tonnellate di DVD sparsi per il mondo rimarranno, con il loro contenuto più o meno prezioso, a disposizione di milioni di persone: gli apparecchi per la lettura dei DVD saranno ancora prodotti fin tanto che anche l'ultimo degli utenti si sarà convinto a passare alle nuove tecnologie.

Se poi l'industria sarà capace di produrre un vero Media Center universale, a prezzo ragionevole e di ragionevolmente facile uso nonché in grado di fare anche copie dei vecchi formati con relativa semplicità,  si potrà veramente avere una decisa accelerazione verso l'uso dei nuovi supporti.

Così, tutto considerato,

il  Manfredini's Site  crede di vedere, nella sua personale sfera di cristallo, che il buon vecchio DVD che conosciamo oggi avrà davanti a sé ancora molti e molti anni di usabilità, considerando pure che, se le ultime tecniche di fabbricazione gli avranno nel frattempo donato con certezza una durata fisica  vicina al secolo, il suo valore, anche solo come mezzo di archivio, sarà sempre elevatissimo.

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