Editing oVideomontaggioconsiste nel trasformare un grezzo filmato in una opera d'arte, o più modestamente renderlo pulito da eventuali difetti come scene sbagliate, difettose, inutili o ridondanti; aggiungendo inoltre titoli, didascalie, musica, rumori, immagini fisse, effetti speciali e chi più ne ha più ne metta.

Consiglio: non esagerare con gli effetti speciali, mai!

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MJPEG:  si tratta di un codec usatissimo soprattutto per la digitalizzazione di filmati di origine analogica, di ottima qualità e con buone possibilità di regolazione della compressione applicata ai fotogrammi, la dimensione dei quali è di 704 x 576 ;  il tipo di compressione è simile a quello, conosciutissimo universalmente, denominato JPEG o JPG applicato alle immagini fisse e cioè ogni singolo fotogramma viene compresso singolarmente, secondo i parametri prefissati. 

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DV: per i filmati digitali, il codec DV  è lo standard; dispone di numerose possibilità di regolazione della compressione che permettono ottimi risultati in relazione al tipo di apparecchiature che lo usano (per es. videocamere DV, mini DV, DVC Pro ecc.).

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Etichetta: non sembrerebbe, ma c'è abbastanza da dire su un particolare accessorio che pare così banale; l'etichettatura di un DVD (o di un CD) può essere fatta in due modi. Ormai è assodato che non si devono usare le etichette adesive: esse sbilanciano il disco e possono, col tempo, scollarsi, con il risultato di rendere il disco illeggibile e, al limite, rovinando il lettore.

Per la stampa diretta su disco si usa un software come CDstomper o  Nero cover designer (più completo quest'ultimo, che permette anche di creare le copertine per la custodia e/o  il booklet), stampando con una  stampante che disponga dell'apposito vassoio per CD/DVD, impiegando carta o cartoncino per la copertina e il booklet e CD o DVD del tipo stampabile.

La soluzione della stampa diretta su disco è senz'altro affidabile: inoltre si sottopone il disco a minori stress, non dovendo manipolarlo per curare attentamente la perfetta adesione dell'etichetta cartacea evitando eventuali bolle d'aria o pieghe. Naturalmente ciò richiede l'uso di dischi con superficie adatta alla stampa, leggermente più costosi. 

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MPEG2: è il codec ufficiale del DVD. Non c'è di meglio per qualità ottenibile in relazione allo spazio disponibile: per un DVD single layer si può memorizzare da 1 ora (qualità assoluta) a 2 ore e mezza (qualità più che ottima); si raddoppia usando un dual layer e, teoricamente, si quadruplica per il fantomatico DVD quad layer (dual layer e dual side) che il  Manfredini's Site non ha mai potuto vedere (ma esiste qualcuno che l'ha mai visto?). Si può ulteriormente aumentare il contenuto riducendo il bit rate, ma la qualità peggiora sensibilmente: allora tanto vale usare il Divx o qualcos'altro ancora.

Possiede sterminate possibilità di regolazioni come bit rate, campionamento, struttura del GOP e varie modalità di codifica più o meno veloci, per non parlare dell'audio che può essere di qualunque formato, dal PCM all'MP2 ecc. ecc.

Non tutti i codec MPEG2 sono uguali come rendimento ed efficienza: il Manfredini's Site ha adottato il TMPGENC ed al proposito non può aggiungere nulla di più a quanto spiegato sul sito www.benis.it già menzionato e caldamente consigliato; può solo prescrivere, tassativamente, di salvare le pagine di quel sito in una preziosa cartella, al fine di una consultazione che, data la mole e la ricchezza del contenuto, deve avvenire con molta, molta calma! 

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Matrox G400:  scheda video (PCI 4x) di grande qualità e successo, possedeva l'ingresso TV (con sintonizzatore), l'ingresso e l'uscita video analogici, il codec MJPEG hardware (però con il difetto di cui precedentemente detto); la qualità di visualizzazione era ottima, permettendo anche il dual-screen. In conclusione, una scheda ancor oggi usabile, purchè non si pretenda di giocare con i videogiochi di ultima generazione (fino a quelli creati prima del 2002 si può ancora viaggiar benino...).  

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Firewire: il suo vero nome sarebbe IEEE1394, e si tratta di una interfaccia quasi perfetta per i trasaferimenti dati; la velocità è di 400 Mb/s che, nella versione 2 raggiunge gli 800 Mb/s. Richiede solo qualche precauzione nel collegamento o scollegamento, perciò seguire sempre le indicazioni delle applicazioni che si stanno usando: in genere, si deve prima accendere il dispositivo collegato al PC e poi collegarlo al cavo e viceversa (prima scollegare il cavo e poi spegnere il dispositivo precedentemente in uso), ma può esistere un'icona nella tray bar del PC che impone una certa procedura (l'icona è finalizzata al collegamento o scollegamento di una periferica hardware).

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Rendering: consiste nel trasformare il filmato grezzo nella sua veste definitiva, applicando tutti gli effetti e regolazioni decisi nel programma di editing, nonchè l'eventuale trasformazione del formato televisivo (da NTSC a PAL, per es.) o del formato di compressione (per es. da DV a MPEG2). Può richiedere moltissimo tempo (anche 10 a 1, cioè 10 ore per 1 ora di filmato) soprattutto quando si renderizza utilizzando un codec in doppia passata e utilizzando un computer non troppo veloce (quando il Manfredini's Site disporrà di un PC con CPU dual core, relazionerà dettagliatamente sui traguardi raggiunti).

Di solito però, nel programma di editing ci si limita a renderizzare gli effetti, mantenendo lo stesso formato per il filmato finale; la trasformazione in MPEG2 si potrà fare in seguito, quando necessario, per esempio nel programma di authoring. Noi del Manfredini's Site, qualora si decida fin dall'inizio dell'editing la destinazione in DVD, preferiamo operare così: dapprima si renderizza in formato DV uno o più files concatenati (a seconda della durata totale) che poi saranno riversati su cassetta DV ai fini di archivio; poi si caricano il o i files, eventualmente concatenati, in un'altra sessione di editing e, utilizzando TMPGENC, si crea il file MPEG2 con la massima qualità possibile in relazione alla capienza del DVD (per un single-layer è preferibile limitarsi ai 4 GB, non solo per l'eventuale limite della Fat 32, ma sapendo che per i menù e annessi occorre altro spazio e che, comunque, è bene non riempire proprio fino all'orlo il povero dischetto).

Qualora il filmato finale in MPEG2 dovesse superare i 4 GB e di conseguenza necessitare di un DVD dual layer, il Manfredini's Site applica la seguente procedura: suddivide il filmato originale in due parti (o tempi) e, sempre utilizzando TMPGENC, crea due files non eccedenti ciascuno i 4 GB e poi, nel programma di authoring, crea due menù separati per ognuno dei files e con i sottomenù relativi. Se il filmato richiede, per varie ragioni, di essere suddiviso in più di due parti, non ci sono naturalmente problemi: qualunque programma di authoring permette di creare tutti i menù e sottomenù che si desiderano.

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Authoring: tutto ciò che si deve fare per poter fruire, nel modo più esaustivo, di un filmato o di altro contenuto multimediale memorizzato, in particolare, su un DVD o CD. Quindi si tratta di adattare il file video o audio o entrambi alle caratteristiche del mezzo usato (CD o DVD o altro), creando i menù di navigazione curando al massimo la loro funzionalità, praticità, e, non ultimo, il loro aspetto estetico.

Il Manfredini's Site usa prevalentemente Ulead Movie Factory, ma anche Nero Vision: entrambi i programmi sono ben fatti e notevolmente ricchi di opzioni e contenuti; molti altri programmi esistono, ma per il momento il Manfredini's Site  preferisce sfruttare a fondo questi due, che fra l'altro sono perfettamente compatibili con Windows 98 SE, oltrechè, ovvio, con XP.

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TMPGENC: come già scritto a proposito di MPEG2, non tutti i codec offrono le stesse prestazioni.

A parere del Manfredini's Site il codec TMPEGENC è senz'altro uno dei migliori, se non il migliore considerando anche il suo costo (gratuito o quasi): come già scritto, non è possibile aggiungere nulla a quanto già spiegato e dimostrato sull'ormai famoso sito www.benis.it se non, forse, che effettivamente il primo approccio può dare un po' di soggezione destinata però, dopo poche prove, a lasciare il posto ad una sensazione di sicurezza, visti gli ottimi risultati che è possibile ottenere, decisamente superiori a quelli ottenibili con altri codec inseriti all'interno dei vari programmi di editing o authoring i quali però, talvolta, offrono una maggior immediatezza d'uso. 

Comunque, anche TMPGENC permette una buona rapidità di esecuzione: codificando in singola passata e a media qualità i tempi sono decisamente concorrenziali con quelli degli altri codec; bisogna  mettere in conto solamente qualche minuto in più a causa del maggior tempo necessario per i vari settaggi.

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Single layer: si tratta del tipo di DVD più comune, avente un solo strato registrabile con capienza di 4,7 GB; permette di registrare a ottima qualità anche 2 ore di filmato; gli esemplari della miglior qualità costano ormai non molto più di un CD.

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Dual layer: tipo di DVD dalla struttura composta da due strati su una singola faccia, con un contenuto pari a circa 9 GB; è ancora abbastanza costoso e, a parte i Verbatim, non sempre affidabilissimo, quindi usabile solo quando veramente indispensabile.

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Patch: aggiornamento di un programma, sia per errori riscontrati sia per migliorie dovute all'esperienza; gli antivirus, per esempio, necessitano di costante aggiornamento mentre Windows, in tutte le sue versioni, a volte richiede patch formato gigante come i ben noti "service pack".

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File system: così si chiama la struttura (File Allocation Table) in cui vengono memorizzati i dati. Il tipo Fat 16 era usato da Windows 95, poi si è migliorato con la Fat 32 e, dapprima usato da Widows NT, il tipo appunto denominato NTFS, che, oltre a maggior sicurezza nella gestione dei dati, non ha limiti come, ad esempio, i 4 GB massimi della Fat 32.

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Blue Ray: con la sua forma simile al DVD tradizionale presenta però una struttura diversissima che gli permette una capienza di 18-25 GB per strato; teoricamente sarebbe possibile averne 4, di strati, e quindi una capienza di 72-100 GB! Ciò è permesso dall'impiego di un laser a luce blu anziché rossa come per i DVD tradizionali, avente quindi una lunghezza d'onda molto inferiore che permette di scrivere e leggere tracce molto più dense di dati. 

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DVD olografico: ancora in fase sperimentale, potrebbe essere l'ultima spiaggia del DVD. Sfruttando una tecnologia ottica assai complessa, promette una capienza incredibile: 1,6 TeraByte! Se son rose fioriranno...

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Memorie a stato solido: si intendono come tali quei dispositivi di memorizzazione privi di parti meccaniche in movimento; le schede di memoria dei cellulari e delle macchine fotografiche sono l'esempio più comune: la loro capacità aumenta in modo incredibile anno per anno mentre il costo diviene sempre più abbordabile. Non è lontano il giorno in cui una scheda formato carta di credito, a sua volta costituita da magari da un "sandwich" di chip di memoria, possa avere un contenuto di centinaia di GB al costo di quelle che oggi possiedono una capacità di 512 MB.

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(aggiornamento: 02/06/2014 )

 ( Manfredini's Site )