Manfredini's Site

Ed eccoci giunti al momento della rivelazione di quel diavolo di nesso che il Manfredini's Site ha voluto trovare fra Luna Rossa e Black Magic...

Ebbene, e' molto semplice: assistendo alla bellissima prestazione di Luna Rossa e del suo equipaggio che riusciva a conquistare il diritto alla sfida con i temuti avversari australiani di Black Magic non si poteva italianamente non sperare nel "colpaccio" di una vittoria totale.

MA...ma...quegli stregoni di australiani con la loro barcaccia tutta nera, alla fine, sono riusciti quasi magicamente a trasformare in qualcosa di simile ad una passeggiata la loro vittoria sulla povera Luna Rossa e sul suo eroico e sfortunato equipaggio.

Semplificando e riassumendo, si puo' quindi dire che, in questo caso, una Luna bellissima (su questo non ci piove) e' stata mortificata da un Magico Nero .

Poteva pero' accadere (e sarebbe, italianamente, stato meglio) anche il contrario...

Esattamente cio' che puo' accadere in un certo ambiente musicale ( ed ecco il Nesso! ):

a): cosa ci puo' essere di piu' magico e di piu' nero nel mondo musicale degli strumenti

e

b): cosa c'e' di piu' sfruttato, sia in musica che in altre arti, dell'aspetto romantico della Luna?

Risposta ovvia del Manfredini's Site:

a): il Pianoforte

b): ben poco...( su questo si prevedono cruente battaglie verbali anche via email)

Controrisposta degli iperpazienti (si spera) lettori:

Embe' ?

Visto e considerato che il pubblico spasima dalla curiosita' si mutera' tono (maggiore, ok?) e si cerchera' di spiegare come quel magico nero del Pianoforte possa far vincere, o perdere, la Luna (rossa o di altro colore non importa).

Molto spesso il possessore di un pianoforte, a livello amatoriale e purtroppo talvolta anche a livello professionale, è portato a trascurare un aspetto fondamentale: la manutenzione dello strumento. Troppo spesso ci si dimentica che il pianoforte, come insieme complesso di parti meccaniche di varia natura, è soggetto a movimenti di dilatazione ed a sollecitazioni vibratorie notevolissime; ma anche in condizioni di inoperosità la sua accordatura più o meno lentamente si deteriora, i feltri della meccanica si induriscono, i perni metallici e le corde possono arrugginire, il legno può seccarsi eccessivamente e quindi fessurarsi, ecc.

Ciò che più ferisce la natura musicale dello strumento comunque è certamente l'accordatura che spesso si modifica in modo talmente sottile e lento che chi non possiede un orecchio molto ben esercitato può rischiare addirittura di non accorgersene fintanto che la situazione divenga addirittura drammatica. Infatti questo lento mutare delle intonazioni dei suoni può, per esempio nel caso di un giovane studente, creare una specie di assuefazione che porta persino a rovinare il cosiddetto "orecchio musicale" : questa bistrattata definizione viene usata sia per definire la capacità mnemonica di apprendere e ricordare una melodia, sia, più giustamente forse, per contraddistinguere una particolare abilità nel riconoscere i suoni nel loro valore assoluto (in tal caso la definizione tecnica e' orecchio assoluto) inteso sia come numero di vibrazioni (altezza) che come inviluppo timbrico (capacità di riconoscere il tipo di suono caratteristico degli strumenti e delle voci, nonché dei rumori) .

Accordare bene un pianoforte non è cosa facile, dovendo tener conto della problematica del temperamento dell'intonazione e delle caratteristiche dell'inviluppo armonico che, per esempio, è ben diverso fra uno Steinway ed un Bechstein, ma anche fra pianoforti dello stesso tipo e della stessa marca presenta marcatissime differenze al punto di poter dire che un esemplare è decisamente bello (o buono) e l'altro invece da buttar via (...le discariche pubbliche sono ormai zeppe di pianofortacci...non ve ne eravate mai accorti prima d'ora?).

Si può affermare che già dopo poche ore l'accordatura del pianoforte inizia a cambiare pur se non suonato; se poi viene usato per un'esecuzione di tipo concertistico si può verificare la necessità di riaccordarlo praticamente subito (naturalmente al fine di mantenerlo sempre in condizioni ottimali) .

Alla luce di quanto detto finora diviene evidente che un qualsiasi brano musicale è schiavo anche dell'accordatura, oltre che dell'interprete (oppure è vero il contrario?) e che, a seconda della sua struttura, può essere poco o tanto rovinato da entrambi. Se poi si tratta di un capolavoro, pare ovvio che si renda necessaria un'accordatura perfetta, uno strumento di prima classe ed un interprete all'altezza....ma questo, ahimè, quanto raramente capita...

Ed ora passiamo alla verifica sul campo di quanto sopra esposto :

Black Magic contro Luna Rossa

ovvero

Pianoforte contro Luna (Chiaro di)

oppure

Luna Rossa vince Black Magic

ovvero

Luna (Chiaro di) trascende Pianoforte

e naturalmente qualche considerazione per gli equipaggi e i pianisti...

Chi lo desidera può ascoltare quattro esecuzioni dello stesso frammento musicale (il Chiaro di luna di Claude Debussy), sullo stesso pianoforte dapprima non più accordato da più di un anno e poi appena accordato, con lo stesso pianista che suonerà, nell'una e nell'altra condizione, una prima volta non curandosi della situazione dello strumento e successivamente cercando di sfruttare al massimo le sue capacità per ottenere il meglio della sonorità e mascherare il più possibile i difetti dell'accordatura (questo anche nel caso dello strumento appena accordato). Al fine di conservare la massima trasparenza sonora, i microfoni sono stati sempre posizionati nella stessa maniera e si è registrato in file di tipo PCM per non incorrere in eventuali fenomeni negativi di mascheratura dovuti alla compressione audio tipici del formato MP3 (disponibile comunque, come si vedrà più avanti): come contropartita sarà necessario un po' più di tempo per poter scaricare i files.

A proposito di tempo, per chi non lo sapesse, si consiglia di salvare i files audio di tipo MP3 (anche tramite il lettore multimediale di Windows) per la consultazione non in linea, oppure, dopo averli scaricati ed ascoltati una prima volta, recuperarli nei file temporanei di Internet. 

Per quanto riguarda i files in formato WAV, questi sono stati poi anche compressi in formato ZIP per ridurne ulteriormente le dimensioni e quindi, per essere ascoltati, una volta scaricati dovranno essere estratti ed eventualmente salvati direttamente dalla finestra WinZip ( o software analogo )

Per poter scoprire al massimo le differenze fra le quattro esecuzioni è necessario infatti ascoltarle numerose volte.

E' stato scelto il Chiaro di luna di Debussy anzichè, tanto per non far nomi, quello di Beethoven, per vari motivi: anzitutto è un piccolo capolavoro, e, pur eseguendone solo la prima parte per ragioni di lunghezza è possibile rendersi conto dell'importanza dell'accordatura e del tipo di suono del pianoforte grazie anche al tempo "Andante e molto espressivo" ; escono così allo scoperto, nel caso di cattiva accordatura, tutti i difetti dell'inviluppo armonico anche quando l'esecutore mette in atto alcuni espedienti per mascherarli un po', mentre nel caso opposto (buona accordatura e buona messa a punto dello strumento) si può notare facilmente lo splendore armonico del suono. La bellezza del brano, come si potrà udire, non verrà messa in dubbio, nonostante tutto, in nessuno degli esempi proposti (insomma, la Luna trascende ecc. ecc....)

Il pianoforte usato è uno strumento che il Manfredini's Site considera ottimo, un mezzacoda di un metro e novantatre di lunghezza, di marca importante che un orecchio esperto dovrebbe essere in grado di riconoscere. L'ambiente è buono, non troppo grande e non influente più di tanto sulla presa di suono data la vicinanza (due metri) dei microfoni.

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Ed ora si avrà la risposta al grande quesito che la folla di navigatori sta ponendo: "ma perché tutta 'sta chiacchierata quando, in fin dei conti, il grande Debussy ha voluto scrivere il Chiaro di luna proprio per il pianoforte conoscendone certamente tutti i pregi e difetti?"

Già, tutte queste chiacchiere dovrebbero servir proprio per dimostrare che Debussy sicuramente pensava, scrivendo la sua musica, ad un pianoforte perfettamente accordato, e chi legge sarà senz'altro dello stesso parere dopo aver ascoltato le quattro versioni della prima pagina del Chiaro di luna qui proposte.

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Attenzione, prego! I files audio che è possibile ascoltare sono proposti in due versioni: in formato compresso MP3 a 96K, sono molto veloci da scaricare ma con le limitazioni ben conosciute, possono essere comodi per un primo assaggio comunque di ottima qualità; in formato PCM 44.100 non compresso, sono praticamente perfetti sotto il profilo sonoro, ma sono alquanto pesanti da scaricare (nonostante la compressione in formato ZIP) e pertanto si consiglia di aprire un'altra sessione Internet che permetta, mentre il file viene scaricato, di navigare in altri siti (per chi non lo sapesse, è possibile aprire diverse finestre Internet contemporaneamente e indipendentemente).

Per i più tecnici: può essere interessante analizzare e paragonare gli spettri sonori dei quattro esempi utilizzando, per esempio, quell'ottimo programma chiamato Cool Edit 2000 della Syntrillium; si trova facilmente anche in versione demo nelle varie riviste di computer.

Si consiglia di ascoltare attentamente (possibilmente a volume alto, oppure in cuffia, così da mettere in massima evidenza anche i più tenui suoni di risonanza) la prima esecuzione: il pianoforte si trova nelle condizioni di non essere stato accordato da più di un anno, e non solo l'accordatura, ma anche le condizioni della meccanica e dei feltri della martelliera hanno subito numerose ore di lavoro perdendo quindi in omogeneità, il che si traduce in suoni dall'inviluppo armonico discontinuo (il trattamento dei feltri per ricondurli alla massima regolarità viene chiamato intonazione). L'esecutore cerca di suonare ignorando le effettive condizioni dello strumento senza influire con espedienti vari...)

Prima esecuzione:

versione MP3 (766KB)

versione PCM-ZIP (9742KB)

 

Nella seconda esecuzione il pianista cerca di supplire alle deficienze meccaniche e sonore applicando un uso complesso del tocco e dei pedali (l'uso del pedale di sinistra, su un pianoforte che non sia un verticale, può cambiare enormemente il suono prodotto)

Seconda esecuzione:

versione MP3 (813KB)

versione PCM-ZIP (9892KB)

 

Ed ora, ecco lo stesso pianoforte finalmente perfettamente accordato ed intonato. Come nella prima esecuzione, non vengono usate particolari tecniche esecutive

Terza esecuzione:

versione MP3 (797KB)

versione PCM-ZIP (10187KB)

 

Nella quarta esecuzione il pianista cerca il tutto per tutto anche se la perfezione è comunque ben lontana!

Quarta esecuzione:

versione MP3 (860KB)

versione PCM-ZIP (10691KB)

 

Tutto questo, forse è inutile dirlo, vale più o meno per qualunque tipo di musica dal momento che (la musica) è costituita da suoni che per essere tali devono necessariamente avere caratteristiche ben determinate: ogni approssimazione o difetto può essere solo e semplicemente negativo... L'esecutore, come un equipaggio con la sua barca, cercherà sempre di rendere l'ascolto di un brano musicale al massimo dell'efficacia tecnica ed espressiva, ma deve poter contare su mezzi all'altezza...

...Colpo di scena finale:

...ma avete mai sentito un pianoforte veramente scordato, ma così tanto da poter distruggere qualunque musica? Se proprio pensate di averne il coraggio, cliccate su questo bel tipo (il Manfredini's Site declina ogni responsabilità circa il vostro udito) :

A questo punto, il Manfredini's Site si augura che lo scopo prefissato

sia stato raggiunto

e che la lettura e l'ascolto siano stati, almeno un po',

gradevoli ed interessanti.

 

SM

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